I punti neri della città “vietata” ai disabili

di Laura VenerusUna passeggiata in città con occhi diversi, gli occhi di chi non vede, di chi è costretto a vivere la città attraverso i rumori, i suoni, il tatto, un bastone che intercetti gli ostacoli.Un giro che ha rivelato la difficoltà di chi quotidianamente deve districarsi su pavimentazioni sconnesse, segnali che improvvisamente si interrompono, auto o biciclette parcheggiate dove non te l’aspetti.L’Unione italiana ciechi di Pordenone, con il fisioterapista e ultramaratoneta non vedente Tullio Frau, ha invitato il comandante della polizia municipale, Stefano Rossi, a percorrere assieme alcune strade cittadine.
Il Messaggero Veneto ha assistito a quella che resta, per molti versi, una quotidiana corsa a ostacoli.
Viale Martelli e viale Cossetti.
Il tour è partito dalla sede dell’Unione italiana ciechi in Galleria San Marco.
Il primo problema sono le biciclette parcheggiate sul marciapiede: ostacoli imprevisti generalizzati un po’ ovunque.
In viale Martelli è frequente trovare auto parcheggiate sulle strisce all’altezza del Moderno: ieri il comandante Rossi ha dovuto far circolare automobili ferme sulla curva. “Anche due minuti sono un problema” ha detto Frau.
In viale Cossetti, tra i pali della segnaletica sul bordo del marciapiede e le colonne per il pagamento dei ticket, il transito è ricco di insidie.Piazza Risorgimento. “Belli i sanpietrini, ma il segnale tattilo-plantare si confonde” ha reso noto Frau, che ha difficoltà a intercettare i segnali per ipovedenti in piazza Risorgimento, luogo che non dà punti di riferimento.
Procedendo verso viale Dante, il semaforo pedonale non ha segnaletica a terra.Piazza Duca d’Aosta.
E’ il punto più critico di tutto il percorso. “Qui la situazione non è rimediabile.
Meglio sarebbe creare attraversamenti a monte e a valle, in modo di non doverla attraversare” ha consigliato Frau.
Per un ipovedente attraversare la rotonda di piazza Duca d’Aosta da solo è impresa improba.
Arrivando dal marciapiede di viale Dante, lato banca, i segnali tattili-plantari sono di difficile percezione e una volta attraversata via Colonna, ci si trova di fronte un palo della segnaletica.
Quindi, salendo sul marciapiede, si viene lasciati in balia del caso: i segnali plantari riprendono, ma dove? Dalla pista ciclabile.
E a un certo punto del percorso pedonale s’interrompono, riprendendo qualche metro più avanti.Verso il centro.
Per chi non vede, via Cavallotti non è una strada problematica.
Ma sotto i portici ci sono diverse insidie per chi è in carrozzina. “Piazzale Ellero – ha spiegato Tullio – ha una pavimentazione ben fatta perché è l’unica per la quale è stato chiesto il nostro parere”. Problemi scendendo verso piazzetta Cavour, dove si trovano auto parcheggiate (che il comandante ha fatto spostare) e tavoli di un ristorante che, in estate, arrivano fino a centro piazza.Report e sensibilizzazione.
Il tour di un’ora e mezza sarà oggetto di un report. “Gli appunti – ha spiegato il comandante Rossi – saranno inviati all’ufficio mobilità e, per competenza, agli assessori per le future progettazioni.
E’ poi nostra intenzione avviare una campagna di sensibilizzazione anche nelle scuole.
Infine – ha concluso Rossi – intensificheremo controlli sui parcheggi sulle strisce e le biciclette sui marciapiedi”.

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