Al cinema senza vedere

 ARTICOLO INTERVISTA DI DANIELA FLORIDUZ SULLA FRUIZIONE DEL CINEMA: PUBBLICATO SULL’ULTIMO MENSILE DI CINEMAZERO .
Maggio 2010
 
AL CINEMA SENZA VEDERE
 
comunicazione in cui la visione la fa chiaramente da padrone. Eppure, la fruizione cinematografica non è preclusa alle persone non vedenti: a dimostrarlo è l’esperienza di Daniela Floriduz, giovane insegnante pordenonese (è professoressa di storia e filosofia al Liceo Leopardi-Majorana) e vice-presidente della sezione pordenonese dell’Unione Cechi, che nonostante la sua menomazione visiva è un’assidua frequentatrice di Cinemazero, nonché sostenitrice da anni delle nostre attività. “In particolare da quando abito vicinissima a piazza Maestri del Lavoro, vengo al cinema, anche da sola e anche a piedi, tutte le settimane” ci racconta Daniela. “Tra i film più interessanti dell’ultimo periodo ho apprezzato particolarmente Soul Kitchen (che mi ha divertito molto), L’uomo che verrà e Il mio amico Eric”. Ma cosa significa per una persona non vedente andare al cinema? Come avviene la fruizione del
> film? “Naturalmente il film muto è completamente precluso!” scherza Daniela, persona aperta, ironica ed estremamente positiva. “Ma sono preclusi anche quei film in cui gli effetti speciali la fanno da padroni (non andrò mai a
> vedere Avatar, per esempio). E’ sicuramente utile essere accompagnati da un’altra persona, che possa spiegarmi a voce i passaggi visivi importanti per comprendere l’andamento della vicenda. Tuttavia, è essenziale che chi mi descrive le scene abbia la capacità di non sovrapporsi ai dialoghi, e quindi di parlarmi, per esempio, quando c’è la musica. Questo non sempre è facile per chi viene al cinema con me e non ha già visto il film, e poi c’è il rischio di perdere importanti dialoghi successivi o di disturbare gli altri spettatori con il brusio. Per questo preferisco, di solito, chiedere eventuali chiarimenti alla fine del film. Tuttavia, è bene dire che i film oggi sono realizzati molto bene, per cui nella maggior parte dei casi io riesco a seguire la vicenda attraverso i dialoghi, i rumori e la colonna sonora. Ho apprezzato particolarmente L’uomo che verrà perchè i dialoghi, pur essendo in dialetto emiliano, erano molto comprensibili, inoltre la vicenda era splendidamente acccompagnata dalle musiche, e i rumori scandivano molto bene i cambi di scena. Tutto questo, unito alla conoscenza storica dell’episodio della seconda guerra mondiale raccontato nel film, mi ha permesso di integrare le informazioni che mi mancavano, e di godere del film nonostante mi fosse completamente precluso lo sguardo della bambina, attorno al quale erano giocate le inquadrature”.
> Ma l’esperienza cinematografica per una persona non vedente è possibile anche a casa. Alcuni film, infatti, sono stati predisposti per essere audiodescritti. Daniela Floriduz, per esempio, è abbonata ad una Cineteca audio di Trento, che le invia direttamente a casa i cd di importanti classici della storia del cinema, in cui sono registrati i dialoghi del film e, nelle pause, l’audiodescrizione. “Le audiodescrizioni sono realizzate molto bene” commenta Daniela “a volte raggiungono punte di poeticità, raccontando molto bene i colori, i gesti, gli sguardi dei personaggi sullo schermo. So che a Milano, per esempio, è partita una sperimentazione che si chiama “Cinema senza barriere”, con la possibilità di ascoltare direttamente nella sala cinematografica queste audiodescrizioni, attraverso l’uso di una cuffia”. Insomma.. se c’è passione per il cinema, si superano molti ostacoli!

Pagina indietro