La città che cambia

Dal Messaggero Veneto di Lunedi’ 19 luglio 2004.

3 SEMAFORI ACUSTICI PER NON VEDENTI.

Investimenti per aiutare i disabili. Resta il problema delle barriere mobili.

“Pordenone e’ una città a misura d’uomo e di cieco”. Posizioni assimetriche sul rapporto disabile-città: Tullio Frau, consigliere dell’Unione Italiana Ciechi, non condivide il giudizio di condanna senza appello lanciato da Giuseppe Trufelli qualche giorno fa.
“Stiamo collaborando da tempo con il Comune e la Provincia – sostiene Frau – per installare a breve i semafori acustici, che hanno dovuto attendere l’omologazione in termini di legge (e’ stato confermato lo stanziamento comunale di 80000€). Saranno predisposte anche segnalazioni tattiloplantari sui marciapiedi e nelle piazze, per rendere più sicuro e autonomo il percorso dei non vedenti”. Quanto ai semafori acustici, Frau riferisce che ne saranno installati 3: nelle piazze Duca d’Aosta e Risorgimento e in Largo Don Bosco. “Risulta impossibile – dice Frau – l’installazione di fronte alla stazione dei trreni perche’ il traffico del ring subirebbe rallentamenti e non possiamo pretendere di sacrificare la vita della città per un numero ristretto di non vedenti. Il dialogo con gli enti locali e’ proficuo: la Provincia ci ha messo a disposizione in via sperimentale, fino al 31 luglio, un servizio di trasporto gratuito con pullman a chiamata. Auspichiamo la conferma del servizio a settembre”.

L’integrazione sociale e’ bloccata dall’isolamento?
“Da 30 anni vivo a Pordenone e non ho mai avuto problemi di sorta: c’e’ sempre qualcuno che offre un aiuto per attraversare la strada o altro. Non riscontro freddezza o diffidenza sociale nei confronti dei nostri 200 iscritti provinciali.Le voci fuori dal coro ci danneggiano, e non riteniamo corretto scagliarci contro una città intera; piuttosto, crediamo nel dialogo continuo con le istituzioni per migliorare gli standard della nostra esistenza”.

Un problema urgente?
“Non riusciamo ad abbattere le barriere architettoniche mobili, cioe’ i parcheggi selvaggi sui marciapiedi, i ciclisti che rischiano di travolgere i pedoni, le transenne installate per gli eventi di piazza; perfino gli alberi di Natale creano un sacco di problemi per la mobilità dei disabili”. (C. B.)