Lettera ai ciechi

Sono cieco da l’età di circa 18 anni, ho incominciato a muovere i primi passi autonomamente a l’età di 22 anni circa, e per poterlo fare sono dovuto scappare dalla famiglia per motivi che voi comprenderete. Ora che ho superato i 50 anni, mi sto girando intorno e vi confesso che faccio fatica a comprendere buona parte di quello che sta succedendo nel mondo dei ciechi: Si fa un gran parlare di autonomia, tutti sbandierano questo termine, dovunque vada si parla di mobilità, di barriere architettoniche che devono essere abbattute, poi mi accorgo che la maggior parte di coloro che fanno questi discorsi, si fa comodamente sempre accompagnare. D’accordo, le nostre città non son certo un esempio di città fruibili da noi, questo però non toglie che in alcune realtà piccole come la città dove vivo (Pordenone), non sia abbastanza vivibile; certo farsi accompagnare è comodo, pratic,o veloce e alle volte indolore, ma volete mettere la soddisfazione di poter uscire quando vuoi tu, senza aspettare che qualcuno ti porti fuori, di poter andare dove vuoi, di frequentare le persone e gli ambienti pubblici che desideri, di andare in piscina o in palestra con chi e quando ti pare?? Modestamente io credo che queste sia conquiste che veramente ci rendono persone normali,, ho la fortuna di avere una famiglia, due figli, la cecità non mi ha impedito di essere un padre come tutti gli altri, anch’io spesso aspetto fuori dalla scuola per accompagnarli a casa, o alle varie attività quotidiane, e tutto questo è bellissimo e sarei felice se tutti potessero farlo, invece mi rendo conto che una parte dei ciechi, di autonomia ne parla solo e in pratica non fa nulla.
Da qualche anno a questa parte oltre che di autonomia e mobilità mirata alle abitazioni private o posti di lavoro e circuiti urbani, si parla di ambienti che sono al di fuori della vita di tutti giorni, parlo di ambienti come i musei, teatri, stadi, e percorsi naturalistici; certo, noi sbandieriamo ai quattro venti che abbiamo diritto di poter usufruire di tutto ciò che madre natura ci mette a disposizione, ma perché prima non impariamo ad andare da casa al lavoro? Ad andare fino alla fermata dell’autobus? Ad andare a comprarci il pane? Ad andare in farmacia a prenderci le nostre medicine? Perché invece di buttar via tutti quei soldi per attrezzare percorsi naturalistici non impieghiamo queste risorse per rendere veramente fruibili le città dove viviamo? A tutte queste domande non riesco a darmi delle risposte.
Alt, fermiamoci un momento, ma fino a ieri, o forse ancora oggi non si sta parlando forse di autonomia, non si è forse detto che desideriamo essere considerati normali, forse io non ci capisco più nulla, forse son io a non comprendere ciò che sta succedendo, una cosa però è certa, se abbiamo bisogno di guide satellitari e sistemi tecnologici in casa nostra – perche’ c’e’ chi va sbandierando anche questo –  allora vuol dire che non siamo solo ciechi, ma pluriminorati e quindi abbiamo bisogno di assistenza 24 su 24. Per quanto riguarda poi la tecnologia a raggi infrarossi o comunque tecnologie simili, vorrei precisare un concetto molto chiaro; il cieco quando si muove nel proprio ambito, comunque deve avere in mano il bastone bianco, tutte queste tecnologie prevedono l’impiego di un apparecchio ricevente o decodificatore che dia le informazioni necessarie attraverso un diffusore o una auricolare, voi sapete meglio di me che al cieco le orecchie servono tutte e due, e che anche le mani, se una è occupata dal bastone, l’altra non può essere impiegata a gestire un apparecchio elettronico, se piove dobbiamo reggere un ombrello, se viaggiamo dovremo reggere una borsa, e comunque, se non abbiamo nulla da portare, in caso di un ostacolo improvviso che ci faccia inciampare, la mano libera ci sarà di aiuto per proteggerci.
Cari amici ciechi, ho detto ciechi e non nonvedenti o disabili visivi, ho semplicemente usato sempre solo il vocabolo ciechi, perché è ciechi che siamo, è inutile che ci nascondiamo dietro vocaboli che delle volte non vengono compresi, credete che io sia un extra terrestre o una persona normale, aiutatemi a capire, e a far capire a chi insegue traguardi a mio parere inutili per la nostra integrazione sociale, fatemi sapere un vostro parere, forse potremo aiutare qualcuno a cambiare idea.
Tullio Frau

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