Giovedì, 1 Febbraio 2007
La biblioteca del libro parlato intitolata al poeta morto partigiano
(s.c.) A un partigiano che ha perso la vista ai tempi della Resistenza, a Marcello Mecchia , un pordenonese che credeva nella struttura che si trova nella Galleria San Marco a Pordenone tanto da sostenerla quando era in vita, è stata dedicata la Biblioteca del libro parlato. «Mecchia – ha esordito Luciano Missio che presiede l’Associazione italiana ciechi e ipovedenti onlus – meritava più di ciò che la vita gli ha dato. Era uno scrittore, ha fatto diverse poesie ma negli anni ha abbandonato questa strada, era una persona umile». 1500 sono i titoli della biblioteca, l’unica in regione, tra audiocassette, cd rom e volumi in Braille e un migliaio i prestiti all’anno. Sono i volontari che registrano la lettura, regalando una voce, i contenuti delle parole ma anche emozioni e interpretazioni del testo. Quest’anno sono stati gettonatissimi i libri di Ken Follet, Dan Brown e Pino Roveredo. Diverse le iniziative della biblioteca, tra cui l’integrazione con le scuole nella lettura e per la conoscenza del codice di scrittura Braille, la pubblicazione di un calendario, oltre che dispense utili alla formazione e materiale didattico. «Rispetto a una ventina di anni fa – ha chiarito Missio – sono enormi le possibilità di lettura per chi ha problemi di vista, ora è possibile dopo poche ore dall’uscita della pubblicazione, se qualcuno ha la buona volontà di scansionare un testo, leggere il libro, anche se le battaglie con gli editori sono ancora molte. Non tutti, infatti, possono accedere a questa tecnologia, penso ad esempio alle persone anziane».
Dopo gli appuntamenti di gennaio, mercoledì 7 e venerdì 9 febbraio dalle 17 alle 19, nella sala riunioni della Banca di Credito cooperativo di via Mazzini di fronte al cinema “Capitol”, è aperta al pubblico la lettura di “Come un romanzo” di Daniel Pennac, un libro che parla di libri, per iniziare un’iniziativa che vuole essere un appello a tutta la cittadinanza locale all’ascolto, in un’epoca in cui tale pratica si sta abbandonando.